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Ex Repubblica sovietica, ora indipendente, è un paese vastissimo dell’Asia Centrale con 2,7 milioni di kmq e una popolazione di soli 17 milioni di abitanti (solo il 60% ca. di etnia kazaka e una rilevante minoranza russofona che rappresenta il 25% della popolazione). Noto soprattutto per le risorse petrolifere e il boom economico (il prodotto interno lordo cresce del 9% ogni anno), è potenzialmente ricchissimo grazie agli immensi giacimenti di materie prime, sia energetiche come gas, petrolio, carbone, uranio, sia metallifere come ferro, rame, zinco, cromo, manganese, oro, sia di cosiddette “terre rare”, minerali per l’appunto rari ma indispensabili in alcune industrie strategiche come, per esempio, quella elettronica. Notevoli sono anche le risorse del settore agricolo. Qui si trovano le “Terre Vergini” cosi denominate in epoca sovietica, immensi territori, soprattutto nelle zone settentrionali del paese, coltivati a frumento anche se a causa dell’arretratezza del settore, molti prodotti vengono importati.
La forte crescita economica degli ultimi vent’anni – anche se in un contesto difficile per diffusa corruzione e illegalità – ha fatto crescere i redditi della popolazione che si aggirano ormai, in media sui 15.000 euro annui e ha determinato una classe media agiata, affascinata dai modelli occidentali. Sul piano internazionale, il paese si è progressivamente aperto a partner europei, anche se gli scambi economici avvengono principalmente con la Russia e con i vicini Kirghizistan e Uzbekistan. Per quanto la popolazione sia prevalentemente islamica, i consumi di bevande alcoliche sono piuttosto elevati. Il paese è anche produttore di birra e superalcolici (vodka), ma anche di una limitata quantità di vino che soddisfa circa un 20% della crescente richiesta del mercato. Il resto è importato primariamente da Georgia e Moldavia. Gli ultimi sette anni evidenziano un balzo esponenziale dei consumi di vino, passati da 11 a oltre 45 milioni di dollari. I consumi di vino in Kazakistan ammontano a circa 25 milioni di litri annui, di cui 23 circa sono importati. Il 70% delle importazioni arriva da Moldavia e Georgia ma è in forte crescita la quota di mercato dei paesi dell’Unione Europea. La Francia è in testa, seguita dall’Italia, che negli ultimi anni si è ritagliata una piccola quota di mercato stimato nel 4%, (in buona parte spumanti), poi la Spagna. Il Bel Paese gode di una forte notorietà e immagine grazie alla popolarità della nostra musica, della nostra cucina e la moda, tutto quello che riguarda l’Italian way of life” che affascina i kazaki e che riguarda anche la nostra produzione vitivinicola.